Bonus bici 2020: Le regole da conoscere per accedere all’agevolazione
Subito accolto con interesse il decreto mobilità (spesso inteso come bonus bici) prevede agevolazioni fino ad un massimo di 500 euro per l’acquisto di bici o altri mezzi di mobilità personale sostenibile, compresi dispositivi elettrici come monopattini, hoverboard o biciclette elettriche.
Bonus bici 2020, scendiamo in dettaglio:
Per accedere al bonus bici verrà predisposta una specifica applicazione web come riportato sul sito del Ministero dell’Ambiente:
Il buono mobilità può essere fruito utilizzando una specifica applicazione web che è in via di predisposizione e sarà accessibile, anche dal sito istituzionale del Ministero dell’ambiente, entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto interministeriale attuativo del Programma buono mobilità. Per accedere all’applicazione è necessario disporre delle credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).
Bonus bici: chi può accedervi
Possono usufruire del buono mobilità 2020 i maggiorenni che hanno la residenza (e non quindi il semplice domicilio) nei capoluoghi di Regione (anche sotto i 50.000 abitanti), nei capoluoghi di Provincia (anche sotto i 50.000 abitanti), nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e nei comuni delle Città metropolitane (anche al di sotto dei 50.000 abitanti).
Il bonus mobilità è utilizzabile una sola volta e per un unico acquisto.
Ricordiamo quali sono le città metropolitane, sono ben 14 e le riportiamo in ordine alfabetico:
Bari – Bologna – Cagliari – Catania – Firenze – Genova – Messina – Milano – Napoli – Palermo – Reggio Calabria – Roma – Torino – Venezia.
Bonus bici, le fasi che regolano lo sconto o il rimborso:
Fase 1: A partire dal 4 Maggio 2020 fino al giorno in cui sarà disponibile l’accesso all’applicazione web resa disponibile con accesso SPID l’utente pagherà per intero la somma e verrà rimborsato del 60% (in misura NON superiore a 500 euro) solo in un secondo momento, importante farsi rilasciare da subito dal negoziante la fattura relativa all’acquisto (Fattura, non semplice scontrino). La fattura permette di riportare i dati relativi all’acquirente come nome, cognome, indirizzo di residenza e codice fiscale.
Fase 2: A partire dal giorno in cui sarà disponibile l’accesso all’applicazione web coloro che sono interessati dovranno generare un buono di spesa digitale, la cui validità è di 30 giorni, in modo tale da pagare, in fase di acquisto, solo il 40% della spesa totale prevista, ricevendo così uno sconto direttamente dal negoziante, il quale successivamente verrà rimborsato del restante 60%. La spesa massima rimborsabile è sempre di 500 Euro. L’elenco dei negozianti aderenti all’iniziativa per la fase 2 verrà reso disponibile sul sito del ministero dell’Ambiente.
Bonus bici: Cosa posso comprare?
- Biciclette nuove o usate, sia tradizionali che a pedalata assistita
- Handbike nuove o usate
- Veicoli nuovi o usati per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, di cui all’articolo 33- bis del DL 162/2019, convertito con modificazioni dalla legge 8/2020 (es. monopattini, hoverboard, segway)
- Servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture.
Ultima nota ricordo che il programma buono mobilità 2020 è senza rottamazione mentre è previsto un programma buono mobilità 2021 ma unicamente con rottamazione.
Il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato anche una pagina dedicata alle domande più frequenti, approfondisci qui.
In pratica ci rimane da ragionare quale mezzo di mobilità sostenibile fa al caso nostro nella speranza che tutto questo ci permetta in futuro di avere città più vivibili. Ora che il COVID-19 ha portato a rivedere pesantemente l’utilizzo dei mezzi pubblici diventa necessario identificare al meglio la mobilità del futuro in modo tale da evitare che il risultato sia quello di un aumento del traffico veicolare privato. Purtroppo difficilmente sentiremo parlare nuovamente di forme di mobilità quali il Car Sharing, almeno per un pò di tempo. La principale preoccupazione è per le città, come Milano, dove l’efficiente sistema di mezzi pubblici ora si trova per forza di cose a dover essere rivisto.
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